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Solidarietà a tutt* i e le compagn* arrestat* per gli scontri della Magliana

Diffondiamo il comunicato di alcuni antifascisti pontini a sostegno dei/lle compagn* arrestat* per gli scontri della Magliana:

Solidarietà a tutt* i e le compagn* arrestat* per gli scontri della Magliana.

Sabato 5 novembre nel quartiere Della Magliana a Roma gli sbirri a difesa dei loro amici camerati hanno sfogato tutta la loro rabbia verso chi si oppone alla sempre più arrogante e indisturbata presenza fascista nei quartieri. Un centinaio di compagn* ha tentato di impedire il miserabile presidio di Forza Nuova contro i migranti (“Magliana come Goro”) in un quartiere popolare con un passato di lotte sociali in cui recentemente Casapound ha aperto una nuova sede.

Tutto è iniziato quando gli antifascisti hanno cercato di muoversi verso i Merdanuovisti e sono stati bloccati dapprima da una pioggia di CS e successivamente caricati. Dopo un primo tentativo di resistenza sono partiti i caroselli con auto e blindati che cercavano di investire i manifestanti. Divers* compagn* sono stat* brutalmente picchiat* in mezzo alla strada. Una volta disperso il corteo è cominciata una vera e propria caccia all’uomo che si è protratta fin dentro i portoni delle abitazioni e dei negozi del quartiere, dove i/le manifestanti hanno cercato riparo. I bravi cittadini(sti) hanno dato il loro contributo alla democrazia, bloccando le persone in fuga o segnalando agli sbirri i loro nascondigli.
Il triste bilancio della giornata è stato di oltre 50 fermati, che sono stati tenuti per 10 ore nelle celle del Centro di Identificazione di Tor San Lorenzo, con tutto lo squallido corollario di foto segnaletiche a volto scoperto e coperto, foto a scarpe e tatuaggi, insulti e intimidazioni. Per 9 compagn* è stato disposto l’arresto, si trovano tutt’ora nelle carceri di Regina Coeli e Rebibbia.

La repressione nei confronti dell’antifascismo è ormai lampante. Mentre i topi di fogna prendono sempre più piede nelle strade e nei quartieri delle nostre città a colpi di becero proselitismo populista, alimentando la paranoia securitaria e fomentando la lotta tra gli sfruttati.

Mai come ora è necessario autorganizzarsi in maniera più efficace contro queste carogne, ribadire con forza la nostra presenza nelle strade e nelle piazze, elaborare strategie di intervento sul territorio che siano in grado di impedire che attecchiscano i germi della xenofobia, della paura e della barbarie sociale che sono, da sempre, il brodo di coltura del fascismo.

Mai più fascismo!
Libertà per tutt* gli/le arrestat*!

Alcuni antifascisti pontini.

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Capitalismo vegan e infiltrazioni fasciste

Riceviamo e pubblichiamo questo interessante articolo di Earth Riot

Il consumatore rappresenta l’ultimo anello di quella catena di sfruttamento che l’industria stringe attorno al Pianeta, da un lato anch’egli vittima delle scelte di mercato che gli vengono imposte, dall’altro attore protagonista che può tracciare la direzione che il mercato stesso prende.

Schiavo del sistema o complice inconsapevole, il consumatore riveste ugualmente un ruolo chiave in quelle dinamiche di mercato che egli stesso genera attraverso scelte quotidiane più o meno consapevoli, determinando quindi la domanda di un dato prodotto, consegnando il suo personale benestare all’azienda di turno, che può così continuare a condurre crimini ai danni dell’ambiente, degli animali e delle persone nel nome del capitalismo.

A finanziare questi crimini e ad alimentare un ciclo produttivo che sta portando la Terra al collasso, esaurendone le risorse naturali, è quindi il consumatore stesso, una fascia nella quale rientrano ovviamente anche i vegani.

Il vegano medio ultimamente sembra aver perso di vista i principi e gli obiettivi che contraddistinguono questo ideale di vita, oggi invece più intento nell’offrire pubblicità gratuita alle infinite linee di cibi vegan che stanno invadendo il mercato cavalcando l’onda del capitalismo “verde”, alla ricerca di nuove fasce di consumatori da sfruttare.

Il veganismo non nasce come mera scelta alimentare, come dieta per mantenersi in forma né tanto meno come moda da svendere al mercato che puntualmente arriva a mercificare ogni tipo di lotta svuotandola di fatto di ogni ideale e valore.

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Il veganismo è un atto politico contro quelle dinamiche di sfruttamento che contraddistinguono il sistema specista, ma l’obiettivo non deve essere quello di “veganizzare” l’industria quanto di prendervi le distanze, rifiutando quei processi di produzione alienanti che generano ugualmente un impatto ambientale e limitano la libertà di animali e persone.

Ma sopratutto il veganismo deve essere visto e assunto come atto disinteressato volto esclusivamente a perseguire la libertà di chi quotidianamente viene schiavizzato, giustiziato e ridotto a oggetto di consumo.

L’ambiente vegan in quest’ultimo periodo invece sta perdendo completamente di vista gli obiettivi primari di questa ideologia, fornendo al mercato terreno fertile nel quale far proliferare una nuova generazione di prodotti e di fatto accettando di essere assorbito in quel calderone di consumismo e capitalismo che offre ad aziende e multinazionali nuove risorse per poter condurre indisturbate le loro opere di sfruttamento.

L’attenzione pare essersi spostata sulla quantità di prodotti vegan messi a disposizione dal mercato per facilitare la vita di chi ha intrapreso questo percorso, senza alcun tipo di riflessione o spunto critico in merito a ciò che questo comporta, convinti che sia sufficiente questo per giungere alla liberazione animale o che comunque questa sia la strada giusta da percorrere.

In questo panorama di mercificazione della lotta e di smantellamento di ogni ideale, capita di assistere a scene di giubilo quando al supermercato di turno viene introdotto il reparto vegan, ignorando che, come giustamente sottolineato da Desirée di Agripunk nel corso di una conferenza, “il reparto vegan nei supermercati c’è sempre stato”. Frutta, verdura, legumi e cereali sono sempre stati venduti nei luoghi della grande distribuzione, ma ora pare che il vegano abbia bisogno di un reparto apposito che legittimi la sua esistenza, quando invece ciò a cui dovrebbe portare questa scelta è una ricerca di prodotti semplici, liberi da imballaggi che inquinano l’ambiente dove gli stessi animali vivono, preoccupandosi di rispettare criteri elementari come il chilometro zero e la stagionalità.

Il veganismo dovrebbe essere contraddistinto dal desiderio di recuperare aree verdi perdute dove far sorgere orti liberi che possano garantire cibo per tutt* e non nuovi casermoni di cemento a soffocare un Pianeta già saturo nei quali rinchiudersi per farsi mettere in fila dal mercato, continuando di fatto a essere schiavi e finanziatori del sistema. La politica dei piccoli passi e la favola degli input da far pervenire alle varie aziende è fallimentare e ci ha condotto esattamente dove ci troviamo ora, e serve solo a chi la causa la vuole sfruttare per i propri guadagni personali. Come nel caso della linea Io-Veg, che ultimamente pare aver contagiato diversi vegan alla ricerca spasmodica delle offerte che Esselunga e Carrefour propongono su questi prodotti. La linea di prodotti vegan in questione appartiene all’ex Ministra Michela Vittoria Brambilla, che già in passato ha dimostrato la sua bravura nello sfruttare situazioni che gli potessero generare un profitto economico o voti a livello politico. Acquistare prodotti appartenenti alla linea Io-Veg non solo significa accettare di alimentare quel sistema votato al consumismo e al capitalismo, ma anche finanziare esponenti fascisti che hanno contribuito alle infiltrazioni all’interno del movimento per la liberazione animale. Un movimento, quello per la liberazione animale, umana, della Terra, che l’antispecismo rappresenta e di cui il veganismo ne è parte integrante, un parte che sta subendo un attacco sia dal mercato in quell’opera di mercificazione degli ideali che da quelle che non possono neanche più definirsi infiltrazioni, ma costituzione di movimenti paralleli basati però su principi che rappresentano l’esatto opposto degli ideali antispecisti. Questo fenomeno, oltre ad alimentare un clima di confusione, pone anche di fronte alla necessità di condurre due lotte parallele: da un lato quella per il risveglio delle coscienze che possa portare alla liberazione totale, dall’altro quella contro chi porta avanti un discorso di liberazione animale, ma promuovendo al contempo idee razziste, sessiste, fasciste e omofobe.

 Nessun* è veramente liber* se non siamo liber* tutt*

 

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Neofascismo, istituzioni complici e repressione

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“Governo significa diritto di fare la legge e d’imporla a tutti colla forza: senza gendarmi non v’è governo”[1]

 

 

In data 30 ottobre Antispecist* Libertar* Ferrara ha ricevuto per messaggio privato sulla pagina Facebook, un comunicato della sezione di Varese dell’Osservatorio Democratico Sulle Nuove Destre, visibile anche qui https://www.facebook.com/permalink.php?story_fbid=932578593503622&id=838273619600787

Nel comunicato si chiede alle istituzioni democratiche di intervenire concretamente contro il rischio di profanazione, da parte di organizzazioni neofasciste e neonaziste, del sacrario del San Martino, in occasione dell’anniversario della battaglia di Monte San Martino.

Pur ammettendo le buone intenzioni dell’Osservatorio e condividendo gli ideali antifascisti alla base di questa richiesta, riteniamo che sia inutile aspettarsi iniziative concrete dalle istituzioni.

Si chiede il rispetto delle leggi vigenti, ma, non sempre il rispetto della legge è sinonimo di giustizia: ad esempio, prendendo in considerazione la questione animale, si può notare chiaramente come allevare, sfruttare e uccidere animali non umani sia legale e perfettamente regolato da norme decise dalle stesse istituzioni democratiche, ma non per questo lo si può considerare giusto.

Per quanto riguarda la democrazia: anch’essa, come le dittature e gli altri tipi di governo, è una forma di dominio, in questo caso il dominio della maggioranza sulle minoranze. Ulteriori critiche alla democrazia, nelle sue varie forme, possono essere approfondite nel saggio di Bob Black[2].

Inoltre le istituzioni democratiche, a cui si chiede un intervento concreto al di là di proclami e dichiarazioni, sono le stesse istituzioni che, nascondendosi dietro i tanto elogiati (ma non realizzati) valori della democrazia (libertà e uguaglianza), nella realtà fomentano una guerra tra poveri e, con l’aiuto delle forze dell’ordine, difendono gli interessi del potere. Lo abbiamo visto chiaramente negli sgomberi e negli episodi di repressione che si sono susseguiti negli ultimi mesi in varie città: Firenze[3], Milano[4, 5], Bologna[6, 7, 8], Roma[9, 10], Ventimiglia[11] e Matera[12].

Prendiamo ora in considerazione la situazione a Ferrara, visto che nel comunicato dell’Osservatorio Democratico Sulle Nuove Destre si segnalava anche una trasferta dei neonazisti di Do.Ra a Ferrara il 31 ottobre.

Nell’ultimo mese la provincia di Ferrara è stata oggetto di blitz e azioni compiuti da associazioni e partiti fascisti e razzisti. Prima con uno striscione[13] contro le modifiche alla legge sulla cittadinanza, affisso da CasaPound alla ringhiera che costeggia il passaggio sopra piazzale Medaglie d’Oro. In seguito ci sono state le affissioni[14] di Forza Nuova Ferrara a Codigoro, Comacchio e Lagosanto, sempre contro l’estensione del diritto di cittadinanza. Fratelli d’Italia chiede lo sgombero dell’occupazione del Palazzo degli Specchi[15] con lo stesso metodo usato per sgomberare l’ex Telecom di Bologna, e sabato 24 ottobre si è tenuto un nuovo sit-in della Lega Nord al Palazzo degli Specchi occupato[16, 17]; il Palaspecchi potrebbe essere sgomberato entro due mesi[18]. Nel frattempo Forza Nuova chiede la rimozione della bandiera dell’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia che si trova davanti alla sala consiliare del Comune di Ostellato[19].

Antispecist* Libertar* Ferrara parteciperà alla manifestazione di domenica 8 novembre #MaiConSalvini: Bologna non si Lega[20] contro la manifestazione organizzata dalla Lega Nord, a cui è stata invitata anche CasaPound[21].

 

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1) Errico Malatesta – “Né democratici né dittatoriali: anarchici” http://www.panarchy.org/malatesta/anarchici.html

2) Bob Black, “Debunking Democracy” http://theanarchistlibrary.org/library/bob-black-debunking-democracy

3) Quel che – Lega – il PD e CasaPound http://www.inventati.org/cortocircuito/2015/03/12/quel-che-lega-il-pd-e-casapound/

4) Milano: sgomberato Soy Mendel http://www.radiondadurto.org/2015/07/28/milano-sgomberato-soy-mendel/

5) 40 carabinieri contro 8 donne: il manuale dello sgombero a Milano http://www.osservatoriorepressione.info/40-carabinieri-contro-8-donne-il-manuale-dello-sgombero-a-milano/

6) L’effetto farfalla: Atlantide è ovunque http://atlantideresiste.noblogs.org/post/2015/10/09/sabato-10-ottobre-2015-corteo-atlantideovunque/

7) Casa: sgomberata e caricata l’occupazione abitativa di via Solferino, 42 a Bologna http://www.radiondadurto.org/2015/10/15/casa-sgomberata-e-caricata-loccupazione-abitativa-di-via-solferino-42-a-bologna/

8) Bologna, un fiume in piena di 5000 persone risponde allo sgombero di Ex-Telecom http://www.infoaut.org/index.php/blog/prima-pagina/item/15734-bologna-un-fiume-in-piena-di-5000-persone-risponde-allo-sgombero-di-ex-telecom

9) Roma, sgomberato lo studentato occupato Degage http://www.infoaut.org/index.php/blog/metropoli/item/15290-roma-sgomberato-lo-studentato-occupato-degage

10) Se ci togliete la luce ci prendiamo il sole, se ci togliete l’acqua ci prenderemo le maree http://cagnesciolte.noblogs.org/2015/11/06/se-ci-togliete-la-luce-ci-prendiamo-il-sole-se-ci-togliete-lacqua-ci-prenderemo-le-maree/

11) Ventimiglia: Sgombero del presidio permanente No Borders http://www.osservatoriorepressione.info/ventimiglia-sgombero-del-presidio-permanente-no-borders/

12) Matera: Sotto sgombero il Csoa Fucine dell’Eco http://www.osservatoriorepressione.info/matera-sotto-sgombero-il-csoa-fucine-delleco/

13) “No Ius Soli”, rimosso striscione Casa Pound: “Gesto intollerabile” http://www.estense.com/?p=489575

14) “Regalasi cittadinanza”, blitz di Forza Nuova nelle sedi Pd http://www.estense.com/?p=490598

15) «Palaspecchi da sgomberare? Copiare il modello Bologna» http://lanuovaferrara.gelocal.it/ferrara/cronaca/2015/10/23/news/palaspecchi-da-sgomberare-copiare-il-modello-bologna-1.12320172

16) La Lega Nord ha occupato il Palazzo degli Specchi http://www.estense.com/?p=490873

17) Tensioni sul PalaSpecchi. In ballo ci sono 40 milioni http://lanuovaferrara.gelocal.it/ferrara/cronaca/2015/10/26/news/tensioni-sul-palaspecchi-in-ballo-ci-sono-40-milioni-1.12333763

18) «Fra due mesi lo sgombero del Palazzo degli Specchi» http://www.ilrestodelcarlino.it/ferrara/palazzo-degli-specchi-nel-degrado-1.1448577

19) Forza Nuova: rimuovere la bandiera dell’Anpi http://www.estense.com/?p=492288

20) 7-8 Novembre: Mai con Salvini, Bologna non si Lega! https://www.facebook.com/events/795391383903483/

21) La Lega chiama Casa Pound: “L’8 novembre a Bologna venite anche voi” http://www.radiocittadelcapo.it/archives/la-lega-chiama-casa-pound-l8-novembre-a-bologna-venite-anche-voi-166770/ Non votare